L’Abruzzo è una regione ricca di biodiversità, dove vivono piccoli produttori che garantiscono prodotti agroalimentari di provenienza certa e sana, e che ha ottenuto ben 18 Presidi Slow Food. Ma cosa significa esattamente questa terminologia?
Cosa sono i Presidi Slow Food
Il termine Presìdi Slow Food indica una serie di prodotti accuratamente selezionati dalla Fondazione Slow Food, un’associazione no profit impegnata nella valorizzazione di prodotti alimentari genuini e sani, nel totale rispetto sia dei produttori sia dell’ambiente in cui questi operano. Si tratta di una realtà a cui aderiscono piccole imprese agroalimentari, con il chiaro intento di promuovere e valorizzare i prodotti del territorio. Chiaramente, la Fondazione si avvale di una commissione di esperti per scegliere i prodotti da inserire nell’elenco ufficiale dei Presìdi Slow Food, appositamente segnalati da un logo che distingue i membri dell’associazione. Nel dettaglio, un prodotto deve rispondere a specifiche caratteristiche per poter essere ufficialmente accettato da Slow Food. Tra queste vanno segnalate:
- il rischio di estinzione, che può essere reale o potenziale
- un comprovato forte legame con il territorio di riferimento
- la produzione in quantità limitata, ad opera di imprese di piccole dimensioni
- un’importante qualità organolettica
- una buona validità in campo ambientale e sociale
I Presìdi Slow Food sono espressione delle culture e degli ecosistemi più diversi: dalle Alpi alle foreste tropicali, dalle piccole isole ai contesti periurbani.
Presidi Slow Food In Abruzzo
Vediamo quali sono i 18 Presidi abruzzesi tra latticini, legumi, pani, ortaggi, salumi protetti dal logo Slow Food:
- Canestrato di Castel del Monte
- Cece di Navelli
- Cipolla bianca di Fara Filorum Petri
- Fagioli di Paganica
- Fagiolo tondino del Tavo
- Fico secco reale di Atessa
- Grano solina dell’Appennino abruzzese
- Lenticchia di Santo Stefano di Sessanio
- Mieli dell’Appenino aquilano
- Mortadella di Campotosto
- Oliva intosso di Casoli
- Patata turchesa
- Pecorino di Farindola
- Peperone dolce di Altino
- Salsiccia di fegato aquilana
- Salsicciotto frentano
- Uva montonico
- Ventricina del Vastese
Come ottenere il Presidio Slow Food
Se un produttore è in linea con la filosofia dell’associazione, può inviare una richiesta di adesione al responsabile Slow Food del Presìdio cui vuole aderire e al referente dei produttori. La richiesta verrà valutata da una commissione tecnica di esperti, che valuterà se il produttore rispetta davvero i valori richiesti dal regolamento. Nel caso in cui l’azienda venisse accettata, allora dovrà impegnarsi a rispettare il disciplinare di produzione (sono vietati i concimi chimici e i prodotti OGM, ad esempio) e il regolamento del Presìdio. Entrandone ufficialmente a far parte, il produttore potrà apporre l’apposito logo di Slow Food sui prodotti, accompagnato dall’indicazione “I Presìdi sono progetti di Slow Food che tutelano piccole produzioni di qualità da salvaguardare, realizzate secondo pratiche tradizionali“.
Slow Food Travel
Slow Food Travel è il progetto con cui Slow Food propone destinazioni in cui poter sperimentare un nuovo modello di viaggio lento, fatto di incontri e scambi con agricoltori, artigiani, ristoratori e gestori di strutture ricettive, per conoscere il patrimonio gastronomico, culturale e sociale di un territorio attraverso esperienze turistiche di alta qualità. L’itinerario abruzzese si chiama “Gran Sasso, Castelli e Tratturi”.
Giornalista e copywriter. Studentessa universitaria di Lettere moderne. Attualmente frequento un Executive Master in Digital Marketing & Social Media Communication. Ho collaborato con il quotidiano “Il Centro” e varie testate locali online occupandomi di cronaca e interviste. Lavoro come addetto stampa presso Enti e aziende. Testarda e ironica. Mi piace tutto ciò che è arte.