“Un tuffo dove l’acqua è più blu niente di più.” Così cantava Lucio Battisti in Eppur mi sono scordato di te e queste parole ben introducono il Parco del Lavino, che fa della meraviglia delle sue acque uno dei suoi migliori tratti distintivi. Ci troviamo a Decontra, una piccola frazione di Scafa, in provincia di Pescara. La località di Scafa è stata costituita solamente nel 1948 come stazione di escavazione delle cave, mentre prima di quella data e a partire dalla metà dell’Ottocento era solamente un piccolissimo insieme di case. Questa località deve oggi maggiore notorietà proprio grazie al Parco del Lavino, caratterizzato da acque sulfuree di un colore azzurro turchese.
Il parco
Quando si parla di parchi abruzzesi subito la mente corre al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, al Parco Nazionale della Majella o a quello regionale del Sirente-Velino. In realtà ci sono tantissime altre realtà, come quella del Parco del Lavino, che meritano di essere visitate, scoperte, contemplate e, definitivamente, amate. Questo parco deve il nome dal fiume Lavino, anch’esso caratterizzato da acque con un colore con sfumature che vanno dal turchese all’azzurro. Il Lavino inizia il suo percorso dal Vallone di Santo Spirito (un massiccio della Majella) per poi terminare la sua corsa nel fiume Pescara.
Il Parco del Lavino è un sito di circa 40 ettari all’interno del quale si possono trovare numerosi esemplari di diverse specie faunistiche e una serie di macchie spontanee molto interessanti. Per quel che riguarda la fauna è da segnalare la presenza dell’usignolo di fiume, la ballerina gialla, la gallinella d’acqua, il tasso, la volpe e il martin pescatore. Per la flora, invece, spiccano il biancospino, il salice bianco, la ginestra, il giungo e il pioppo nero. Anche per la ricchezza e la varietà di ciò che è presente al suo interno, il Parco del Lavino dal 1987 è divenuta zona protetta.
Cosa vedere e cosa fare nel parco
Durante il percorso si incontrerà un mulino, il mulino Farnese per l’esattezza, risalente al XVI secolo e che veniva azionato proprio con le acque del fiume Lavino. Questo mulino, fino a qualche anno fa ancora funzionante e utilizzato per la frantumazione dei cereali, è l’unica costruzione ancora integra che è possibile visitare.
Ciò che maggiormente merita di essere visitato è lo stesso Parco del Lavino, con la sua atmosfera suggestiva. Essa è figlia sia dei colori dell’acqua che dalla vegetazione che accompagna ogni percorso. Qui è possibile passeggiare o restare in silenzio ad ammirare e ascoltare la bellezza della natura.
L’accesso e la visita del parco sono completamente gratuiti e, per chi fosse interessato, tramite l’InfoPoint collocato all’ingresso è possibile richiedere una visita guidata. Il parco può essere visitato in lungo e in largo grazie alla lunga e fitta rete di sentieri che possono essere percorsi facilmente da tutti. All’ingresso è presente anche un ampio parcheggio dove poter sistemare il proprio mezzo privato. Inoltre, sempre all’ingresso del parco, è presente un’area attrezzata e adibita sia ai pic-nic che a consentire ai bambini di giocare in sicurezza.
Come arrivare
Per concedersi qualche ora di relax respirando l’atmosfera del Parco del Lavino è importante capire come raggiungere questo luogo. Da Pescara è sufficiente prendere la SS16 (direzione Chieti), proseguire sull’A25, prendere l’uscita Scafa/Alanno, proseguire sulla SS5 continuando seguendo le indicazioni per Scafa e Decontra. In alternativa, venendo da nord o da sud, è sufficiente prendere l’A25 in direzione Roma e proseguire come detto per chi arriva da Pescara.
Immagine in evidenza: thanks to leviedelmare.com
Sono nato nel maggio del 1986 in provincia di Roma. Laureato in Lettere, amante della lettura, della scrittura e di tutto ciò che la lettura e la scrittura possono significare nel mondo del web. Sono attivo sui maggiori social network.