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Fuggire dal caldo torrido? In Abruzzo è possibile

5 mete rigeneranti in cui rifugiarsi d’estate

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Anche in questa estate il caldo torrido è arrivato accompagnato da temperature che tolgono le forze e rendono le giornate troppo impegnative. Ecco quindi che la nostra cara montagna diventa la meta giusta dove fuggire e trovare ristoro. L’ideale è ricercare frescura in prossimità di torrenti, laghi, cascate e boschi.

I laghi di montagna, infatti, sono l’ideale per fuggire dal caldo poiché l’acqua mitiga il clima e si può trovare refrigerio con un bel bagno. Così come il lago, anche i fiumi sono una buona soluzione per passare una giornata al fresco e godersi l’acqua cristallina e temperature gradevoli. I sentieri che si trovano nel bosco, infine, sono un’oasi perfetta dove trovare refrigerio immersi nella natura: in questo modo il caldo diventa solo un lontano ricordo. Ma se siamo in Abruzzo dove possiamo rifugiarci? Ecco 5 località rigeneranti per cercare riparo dal caldo torrido durante l’estate.

5 mete rigeneranti in Abruzzo in cui rifugiarsi d’estate

#1 Valle dell’Orfento

La Valle dell’Orfento è situata nel Comune di Caramanico Terme, sul versante nord-occidentale della Majella. Quello della Valle dell’Orfento è l’unico canyon della Majella ad avere un corso d’acqua perenne che dà vita ad uno dei più affascinanti habitat di questo massiccio. Un luogo rigenerante dove immergersi per ripararsi dal torrido caldo estivo.

Valle dell’Orfento

#2 Grotte di Stiffe

Le Grotte di Stiffe sono situate nel territorio del Comune di San Demetrio ne’ Vestini. In prossimità della grotta è possibile ammirare uno degli angoli più belli d’Abruzzo: da una parte la vista della immensa conca aquilana, dominata dalla catena del Gran Sasso, dall’altra un’aspra parete rocciosa alta cento metri, che sovrasta l’ingresso della grotta. Entrando nella grotta la fresca temperatura consente ai visitatori di rigenerarsi completamente. La presenza di stalattiti e stalagmiti, inoltre, offre uno spettacolo unico nel suo genere.

Grotte di Stiffe
Grotte di Stiffe

#3 Lago di Barrea

Nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, tra le vette incontaminate dell’Appennino, si trova il Lago di Barrea su cui affacciano tre caratteristici borghi: Barrea, Villetta Barrea e Civitella Alfedena. Realizzato artificialmente nel 1950, mediante lo sbarramento del fiume Sangro, ha una lunghezza di circa 5 km e una larghezza media di 500 m. In qualunque stagione dell’anno è il luogo ideale per vivere in armonia con la natura incontaminata in un ambiente salubre e suggestivo. Lungo le sponde del lago ci sono percorsi pedonali e ciclabili: è possibile trovare panchine, aree di sosta e un punto ristoro con una piccola spiaggia, chiamato “La Gravara”: un luogo ideale per fare il bagno, prendere il sole o fare un giro in pedalò.

Lagi di Barrea

#4 Cascate del Macarone della Pila

Le cascate del Macarone della Pila sono situate in località Balzolo, esattamente nel Comune di Pennapiedimonte lungo la bellissima camminata denominata “Sentiero Balzolo – Linaro – Madonna delle Sorgenti”. Il sentiero per arrivare alla cascata non richiede grandi sforzi fisici ma dopo averlo percorso, la fatica verrà ricompensata dalla vista di questa bellissima cascata. L’acqua è incredibilmente limpida e la temperatura è ben più bassa rispetto a quella percepita durante il percorso: un luogo ideale per qualche momento di relax.

Cascate del Macarone della Pila

#5 Faggete vetuste abruzzesi

L’Unesco ha inserito 5 faggete vetuste del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, tra i siti patrimonio dell’umanità. Le faggete vetuste abruzzesi occupano una superficie complessiva di 937 ettari. Troviamo Val Cervara a Villavallelonga, dove gli alberi crescono molto fitti; Selva Moricento a Lecce dei Marsi, che si estende tra crinali montuosi, un habitat favorevole alla diversità di specie; Coppo del Morto, fra Pescasseroli e Scanno, dove alcuni alberi superano i cinquecento anni; Coppo del Principe a Pescasseroli, faggeta suggestiva che ospita alcune specie rare di uccelli; Val Fondillo tra Opi e Civitella Alfedena, un’area formata da due foreste rese ancora più incantevoli dalla presenza dell’acqua.

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