Le “Pallotte cace e ove”, eccellenza gastronomica del territorio teatino diffusa in tutto l’Abruzzo, ha un disciplinare ufficiale: un verbale finalizzato al deposito e alla registrazione della ricetta tipica è stato firmato il 7 luglio in Prefettura a Chieti, alla presenza del prefetto Armando Forgione, e del vicepresidente vicario dell’Accademia Italiana della Cucina Mimmo D’Alessio.
La codifica, che indica ingredienti e procedimento per ottenere il ‘vero’ piatto tradizionale di ‘pallotte cace e ove’, è frutto del lavoro della delegazione teatina, guidata da Nicola D’Auria, che è anche il coordinatore territoriale dell’Abruzzo, e dell’impegno della professoressa Gabriella Orlando, consultore della delegazione di Chieti.
Il notaio Federica Verna ha dato lettura dell’atto notarile, sottoscritto dagli accademici teatini e seguito da una dimostrazione della realizzazione delle pallotte cace e ove da parte di Lorenzo e Giuseppe Medaglia di Rapino (Chieti).
Ricetta ufficiale dell’Accademia Italiana della Cucina
“Ingredienti per 4 persone: 500 g di formaggio di mucca semi stagionato grattugiato, 100 g di pane raffermo, 4 uova
1 manciata di prezzemolo tritato, 2 spicchi d’aglio, 750 g di salsa di pomodoro 1 pezzetto di peperone, basilico,
1 dl olio, sale, olio di oliva per friggere. Riunire in una terrina il formaggio, la mollica di pane bagnata e strizzata, il prezzemolo, l’aglio finemente tritato e le uova formando un impasto omogeneo. Con il palmo delle mani leggermente bagnate formare delle polpette.Friggerle in abbondante olio di oliva, sgocciolarle e metterle nel tegame nel quale nel frattempo sarà stata messa la salsa di pomodoro con l’olio, profumandola con basilico e un pezzetto di peperone. Cuocere per venti minuti e servire calde.”
La cerimonia
“Questo atto importantissimo“, ha spiegato D’Auria,
rende ragione dell’impegno primario dell’Accademia Italiana della Cucina, tutelare le tradizioni della cucina italiana di cui promuove e favorisce il miglioramento in Italia e all’estero.
L’Accademia opera affinché siano promosse iniziative idonee a diffondere una migliore conoscenza dei valori tradizionali della cucina italiana, la base per ogni concreta innovazione: per questo una delle attività principali è proprio recuperare le ricette tradizionali che segnano la storia della nostra gastronomia e fissarne per sempre la giusta esecuzione, per evitare contaminazioni e distorsioni.
Per noi abruzzesi, poi, le ‘pallotte cace e ove’ rappresentano un vero e proprio simbolo che racconta tutto il nostro spirito di popolo pronto a utilizzare gli ingredienti della povertà per sublimarli in una preparazione che va oltre ogni immaginazione.
Nell’occasione sono stati conferiti i premi accademici per il 2022 ad alcune eccellenze del territorio. Il Premio “Dino Villani” è stato assegnato al ‘salsicciotto casolano’ della Macelleria Travaglini Assunta di Casoli. Il Premio “Massimo Alberini” è andato a “Storica Gastronomia Andreina” di Chieti, nella persona del legale rappresentante Lorenzo Carosella, il “Diploma di Buona Cucina” è stato assegnato al ristorante “Caldora Punta Vallevò” di Rocca San Giovanni, dei titolari Luca e Marco Caldora.
In Abruzzo durante l’estate sono diversi gli eventi che ripropongono questo squisito piatto: a fine luglio a Monteodorisio “Sagra delle Ndernappe e Pallotte Casce e ove”, Pallotte casce e ove a Santa Maria Imbaro, ad agosto sagra “d’l fusill e pallotte casc e ov” a Guardiabruna, frazione di Torrebruna, Sagra pallotte casc e ova a Schiavi d’Abruzzo e a Rapino.
Immagine in evidenza: thanks to abruzzonatural.it

Giornalista e copywriter. Studentessa universitaria di Lettere moderne. Attualmente frequento un Executive Master in Digital Marketing & Social Media Communication. Ho collaborato con il quotidiano “Il Centro” e varie testate locali online occupandomi di cronaca e interviste. Lavoro come addetto stampa presso Enti e aziende. Testarda e ironica. Mi piace tutto ciò che è arte.