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Confetti di Sulmona: perchè sono così famosi

L’immancabile nota dolce dei Royal wedding è abruzzese

Confetti di Sulmona

Dal matrimonio di Carlo e Diana a quello di Harry e Meghan, senza dimenticare William e Kate, ma anche quello dei Principi del Qatar, i confetti di Sulmona sono la scelta preferita per addolcire eventi così importanti come un Royal wedding. Ma cosa ha reso il confetto così famoso nel mondo?

La storia del confetto

La leggenda narra che sia stato un medico di origine araba ad inventarli, ricoprendo le pillole più amare con uno strato di zucchero per renderle gradevoli soprattutto ai bambini, mentre un’altra teoria, la più accreditata, ritiene che siano stati farmacisti di corte del Cinquecento, a seguito della scoperta delle Indie e delle prime importazioni di zucchero, a cominciare a rivestire le mandorle, creando delle prime praline confettate.

Nel caso dei confetti di Sulmona, la storia ci riconduce al XV secolo, periodo nel quale la lavorazione dei confetti di Sulmona parrebbe affidata alle Clarisse del Monastero di Santa Chiara, le quali avrebbero già in quell’epoca creato le composizioni artistiche a cui siamo abituati oggi: vivaci confettate di fiori, spighe e ghirlande, fatte di intrecci di seta e steli colorati. Successivamente fu la famiglia Pelino a dare vita a una fiorente industria del confetto contribuendo alla fama della città di Sulmona. Fondata nel 1783 da Bernardino Pelino, la fabbrica Pelino ha tramandato la ricetta dei confetti per ben sette generazioni.

Fiori di confetti
Fiori di confetti

Difendersi dalla concorrenza

In alcuni documenti di metà Ottocento emerge la preoccupazione per la difesa del primato del confetto abruzzese, soprattutto dinanzi alla crescita di concorrenza nella produzione. In questo periodo, svariati furono i personaggi che si pronunciarono in difesa dell’insuperabile confetto abruzzese, più bianco e qualitativamente superiore. Molto probabilmente, a fare la differenza tra i confetti di Sulmona e gli altri suoi simili, era l’assoluta purezza dello zucchero impiegato che, contrariamente a quanto succedeva in molte altre lavorazioni, non veniva contaminato con ulteriori addensanti a basso costo, come farina o amido.

E così, per rifuggire ogni dubbio, si consigliava all’acquirente inesperto di verificare la qualità del confetto immergendolo in un bicchiere d’acqua, poiché nel vero confetto lo zucchero si sarebbe sciolto del tutto senza lasciare tracce, mentre l’eventuale presenza di depositi farinosi sul fondo ne avrebbe immediatamente denunciato la falsità. Dal punto di vista “tecnico” il confetto di Sulmona è un dolce molto semplice. Si tratta infatti di una mandorla ricoperta da uno strato di zucchero (tradizionalmente di colore bianco). La bontà del confetto la si deve anche all’utilizzo di una particolare varietà di mandorla (quella d’Avola), che ha una forma ovale che permette allo zucchero di aderire meglio sulla superficie della stessa.

Non c’è matrimonio senza confetti

Non esiste matrimonio, soprattutto se reale, senza i confetti made in Abruzzo, la cui fabbrica produttrice di Sulmona viene spesso scelta per le occasioni speciali da nobili di tutto il mondo. «È una tradizione che ci lega alla Corona inglese ormai da tempo», aveva commentato l’azienda abruzzese in occasione delle nozze del Principe Harry e Meghan Markle. Una tradizione antica, una lavorazione d’altri tempi che, al contrario di tante altre, non è stata rimpiazzata dalla produzione industriale, ma anzi, ha continuato a collezionare successi raccogliendo il favore di un pubblico sempre più ampio, internazionale e di livello.

Non sono solo i reali inglesi, infatti, ad apprezzare i confetti di Sulmona, ma anche quelli del Qatar, Aisha e Farhat, convolati a nozze il 30 novembre del 2018 con una celebrazione da favola. Oltre 100 chili di confetti alla mandorla e altri gusti, quasi seimila “fiori” realizzati in un centinaio di composizioni secondo i suggerimenti della stessa principessa Aisha, e più di mille bomboniere per tutti gli invitati.

Nove bancali di merce trasportati in aereo con un volo partito 15 giorni fa da Fiumicino. «È stato emozionante partecipare a un matrimonio di incredibile sfarzo come quello celebrato a Doha», ha raccontato ai microfoni del Centro l’amministratore dell’azienda dolciaria Mario Pelino, «dove il made in Italy ha fatto sfoggio delle sue eccellenze cominciando proprio dai nostri confetti».

Matrimonio Meghan e Harry
Fonte: townandcountrymag.com

La tradizione oggi

Oggi a Sulmona, passeggiando lungo corso Ovidio per dirigersi verso la chiesa di Santa Maria della Tomba, è facile imbattersi in diverse botteghe artigianali che hanno fatto delle composizioni di confetti il loro punto di forza. Prodotti in diversi gusti e varianti, dalla mandorla al cioccolato, dal pistacchio alla fragola, dal caramello all’abbinamento con ricotta e pere, i confetti sono disponibili in vari formati, a forma floreale, semplice o variopinta.

Ma se la vostra curiosità e il vostro palato non sono stati ancora appagati, non potete non visitare il Museo Pelino dell’Arte e della Tecnologia Confettiera. Il museo si compone di tre sale espositive. Nella prima sezione sono esposti, insieme all’albero genealogico della famiglia, ricordi e oggetti pregiati, tra cui spiccano antichi brevetti della fabbrica Pelino, importanti diplomi e onorificenze e una preziosa raccolta di bomboniere del XIX e XX secolo, alcune composizioni artistiche di confetto. Nella seconda sala si conservano alcuni preziosi cimeli legati alla storia della fabbrica, confetti appartenuti a personaggi famosi con una raccolta di loro citazioni sui confetti di Sulmona e un telaio per preparare i rosari di confetto.

Nell’ultima sala è ricostruito un laboratorio del XVIII secolo, con macchinari utilizzati per la produzione e la lavorazione dei confetti e diversi vasi in vetro contenenti gli antichi ingredienti che costituiscono il nucleo o la copertura del confetto.

Museo Pelino dell’Arte e della Tecnologia Confettiera
Museo Pelino dell’Arte e della Tecnologia Confettiera – Fonte: Wikipedia

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