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Un videogioco per parlare di scienza e… Abruzzo!

Gran Sasso videogame: entrare nei laboratori giocando

Gran Sasso Videogame

Gran Sasso Videogame è nato dalla collaborazione tra l’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) e l’agenzia di comunicazione scientifica Formicabl. Proprio partendo dai Laboratori Nazionali del Gran Sasso, si vuole far conoscere le ricerche di punta che vi si svolgono all’interno e avvicinare i ragazzi alla cultura scientifico-tecnologica. Finanziato dal Miur e disponibile gratuitamente, trasporta il giocatore nel più importante laboratorio sotterraneo del mondo.

Selezionato tra i 100 progetti del premio Pubblica Amministrazione sostenibile e giudicato il migliore nella categoria Capitale umano ed educazione, Gran Sasso Videogame fa della massima accessibilità il suo punto di forza ed è la dimostrazione di come persino un videogioco – oggi il passatempo più diffuso sotto i 25 anni – possa essere un efficace e valido strumento informativo e didattico.

Nel gioco si predilige l’azione, che prevede anche lo spostamento all’interno delle gallerie sotterranee, la ricerca di oggetti, l’attivazione di strumentazione. Nel compiere queste azioni il giocatore impara senza accorgersene quali sono i componenti e le fasi importanti dell’esperimento e infine, completate tutte le azioni richieste, sblocca un “minigame”: un gioco a sé dalla meccanica molto semplice, focalizzato sullo scopo dell’esperimento. “Il suo utilizzo in classe permette di trattare alcuni dei temi di punta della fisica contemporanea – spiega Ivan Venturi, a capo dello sviluppo – non è un caso che gli esperimenti da affrontare nel gioco ricalchino quelli reali con cui oggi stanno confrontandosi i ricercatori dei Laboratori Gran Sassoattraverso il videogioco si scoprono le finalità dei test, la teoria e le sfide tecnologiche che comportano”.

Gran Sasso Videogame

Nel gioco, infatti, sono presentate quattro aree di ricerca del Laboratori del Gran Sasso: i neutrini solari, l’astrofisica nucleare, la materia oscura e il doppio decadimento beta senza emissione di neutrini. In pratica, per avanzare nel gioco, occorre apprendere e sfruttare le conoscenze scientifiche – ben innestate nelle dinamiche in game – visitando al contempo le strutture dei Laboratori Gran Sasso, riprodotte fedelmente.

Durante la sua avventura, per esempio, l’alieno Zot deve scoprire dove si trovi il metro cubo più freddo dell’Universo, cos’è e a cosa serve un cristallo ultrapuro, o cosa ci faccia in un laboratorio di fisica il piombo romano, un metallo di oltre 2mila anni fa recuperato da un relitto affondato nei pressi delle coste sarde. Sono tutte esperienze davvero possibili nei laboratori fra L’Aquila e Teramo, operativi dal 1987.Gran Sasso Videogame 2

Zot è il protagonista di Gran Sasso Videogame nato per avvicinare gli studenti, fra i 14 e i 19 anni, alle frontiere della fisica e alle possibilità offerte dalle carriere scientifiche. L’alieno Zot precipita in una strana struttura terrestre, che scopre solo dopo essere i Laboratori Nazionali del Gran sasso. Per tornare a casa avrà bisogno di compiere diversi esperimenti, che porteranno il giocatore ad imparare concetti importanti di campi fondamentali della fisica come i neutrini solari, l’astrofisica nucleare e la materia oscura.

Il tutto risolvendo dei semplici minigame che ricalcano esperimenti reali. Il gioco è adatto a ragazzi che possono fruirne sia singolarmente, che in classe con l’insegnante. I materiali a disposizione nella pagina Materiale Didattico, infatti, permettono di realizzare una lezione in classe sfruttando il videogioco, scaricabile gratuitamente.

 

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