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Porchetta di Campli: un’eccellenza da leccarsi i baffi

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Siamo a Campli in provincia di Teramo, città di arte, storia e buona cucina. Non a caso da queste parti la protagonista assoluta delle tavole è la Porchetta Italica, una specialità famosa in tutta Italia ma la cui preparazione qui si tramanda da secoli. Questo cibo, infatti, ha imbandito tavole di principi, vescovi, nobili e ha sfamato interi popoli. La sua prelibatezza, infatti, veniva esaltata non solo nei banchetti aristocratici e nelle piazze cittadine, ma anche durante le numerose fiere e mercati settimanali istituiti già nel corso del Duecento.

Perché si chiama Porchetta Italica?

Quando fu rinvenuta nel territorio di Campli la necropoli di Campovalano e furono effettuati i primi scavi archeologici nel 1967, non passarono inosservati tra i reperti proprio i resti di cibo: da un attento studio si scoprì che il popolo italico che risiedeva nel X secolo a.C. a Campovalano, allevava, oltre agli ovini e ai bovini, anche i suini, ma che, a differenza degli altri animali, erano allevati solo per la carne da consumare nell’immediato e dunque erano probabilmente arrostiti interi. Da questa incredibile scoperta, per la porchetta di Campli si coniò l’appellativo di “Italica”.

Cosa rende la porchetta di Campli unica?

Il giornalista e scrittore Nicolino Farina nel libro “Porchetta italica di Campli” racconta quali sono le particolarità della versione camplese rispetto alle altre: nel chietino, ad esempio, tra Ripa Teatina e Torrevecchia Teatina è radicata la versione della porchetta aromatizzata con le mandorle. Nel teramano, invece, tra Atri e Silvi, si utilizzano aglio, rosmarino, sale, pepe e finocchietto selvatico. Nella versione camplese, diffusa anche a Colledara (Te), viene omesso il finocchietto.

Questo dimostra come alcuni aromi scelti dipendono dalla zona di produzione. Senza ombra di dubbio, però, la crosta croccante e il profumo inconfondibile della porchetta appena sfornata, sono gli aspetti essenziali di un piatto che è conosciuto e apprezzato in tutta Italia ma anche all’estero, tanto da essere stato eletto dal New York Times come uno dei 5 cibi più buoni al mondo.

Quando nasce la Sagra della Porchetta a Campli?

Come sappiamo ci sono tantissime rivendicazioni di paternità della porchetta in tutta Italia e questo testimonia l’incredibile successo che questo piatto ha avuto fin dai tempi antichissimi lungo diverse zone dello Stivale, tuttavia Campli ha un primato indiscutibile, poiché la prima sagra della porchetta fu proprio la “Sagra della porchetta italica” di Campli.

Dal 1964, infatti, ogni ultimo fine settimana del mese di agosto, si tiene questa imperdibile sagra, la prima d’Abruzzo e una delle prime organizzate in Italia. È sempre Nicolino Farina a raccontarci come si sviluppò questa iniziativa ormai quasi 60 anni fa: la festa più grande della città di Campli era da sempre quella dedicata all’Immacolata Concezione.

Dalla fine degli anni quaranta del Novecento, però, a organizzare la festa c’era uno specifico comitato presieduto dal Sindaco del paese. Tuttavia, proprio nel 1964, il nuovo parroco appena insediato, don Antonio Mazzitti, volle gestire personalmente la festa per riportarla su canoni più religiosi e meno festaioli. Questo scatenò il disappunto dell’allora sindaco Ubaldo Scevola tanto che in accordo con la locale Pro-loco si mise subito a lavoro per organizzare una nuova manifestazione capace di rilanciare il Comune e di divertire i camplesi.

Ed ecco che subito si pensò di puntare sulle straordinarie qualità gastronomiche camplesi e sul suo prodotto più tipico: la Porchetta. Nacque così, nell’agosto 1964, la Sagra della Porchetta di Campli che ebbe un successo al di là di ogni previsione: le cronache, infatti, ci riferiscono che furono vendute più di 80 porchette in poche ore e che alle dieci di sera non si trovava più neanche l’ombra di un panino farcito di porchetta.

Vista la folla che si accalcava nel centro storico, il sindaco Scevola ordinò allora la riapertura di tutti i negozi alimentari. Quella sera terminarono prosciutti, salami, mortadelle e persino le sardelle sotto sale. Da quell’anno, dunque, la sagra è diventata l’appuntamento estivo di fine agosto più gradito di tutta la provincia teramana e vi aspetta anche quest’anno dal 18 al 23 agosto ovviamente a Campli!

Immagine in evidenza: VirtùQuotidiane

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