in

Nasce il Maiella Geopark, patrimonio mondiale dell’Unesco

Esempio di biodiversità, con i suoi 95 geositi e 740 kmq di superficie il Parco Nazionale della Maiella diventa Geoparco mondiale dell’Unesco. La madre delle montagne abruzzesi per la conformazione delle sue rocce è il secondo massiccio più alto degli Appennini dopo il Gran Sasso.

Il riconoscimento è stato possibile per l’elevata geodiversità del territorio in termini di geositi che il Geoparco Maiella può vantare, di cui almeno 22 hanno valore internazionale. Il cammino verso il riconoscimento è iniziato nel 2016 insieme all’Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo che con l’Ente Parco ha siglato fin da subito un protocollo d’intesa per il progetto di candidatura, successivamente rinnovato fino alla nuova convenzione del dicembre scorso.

Che cos’è un Geoparco

Come specificato sul sito dell’Ispra, un Geoparco riconosciuto a livello internazionale è un territorio che possiede un patrimonio geologico particolare ed una strategia di sviluppo sostenibile. Deve avere confini ben definiti e sufficiente estensione per consentire uno sviluppo economico efficace del comprensorio.

Un Geoparco deve comprendere un certo numero di siti geologici di particolare importanza in termini di qualità scientifica, rarità, rilevanza estetica o valore educativo. La maggior parte dei siti presenti nel territorio di un Geoparco deve appartenere al patrimonio geologico, ma il loro interesse può anche essere archeologico, naturalistico, storico o culturale.

I siti di un Geoparco devono esse collegati in rete e beneficiare di misure di protezione e gestione. Nessuna distruzione o vendita di reperti geologici di un Geoparco è tollerato. Un’area individuata quale Geoparco deve essere amministrata da strutture ben definite, capaci di rinforzare la protezione, la valorizzazione e le politiche di sviluppo sostenibile all’interno del proprio territorio. Un Geoparco ha un ruolo attivo nello sviluppo economico del suo territorio e deve realizzare un impatto positivo sulle condizioni di vita dei suoi abitanti e sull’ambiente.

I Geoparchi mondiali Unesco operano per aumentare la conoscenza e la consapevolezza del ruolo e del valore della geodiversità e per promuovere le migliori pratiche di conservazione, educazione, divulgazione e fruizione turistica del patrimonio geologico, secondo un concetto olistico che combina sviluppo sostenibile e comunità locali. Insieme ai siti del Patrimonio Mondiale dell’Umanità ed alle Riserve della Biosfera, i Geoparchi mondiali Unesco rappresentano una gamma completa di strumenti finalizzati a promuovere lo sviluppo sostenibile, agendo sia a livello globale, sia a livello locale.

Ad aprile 2021 il numero dei Geoparchi Mondiali Unesco è 169, distribuiti in 44 Paesi del mondo.

Maiella Geopark

Il Geoparco si trova negli Appennini Centrali, copre un’area di 740 kmq, con un’altitudine che va dai 132 ai 2800 metri sul livello del mare, ed è caratterizzato da oltre 60 cime nel Massiccio della Majella, metà dei quali supera i 2000 metri, come nel caso del Monte Amaro. Il Geoparco è scolpito da una serie di gole e comprende molti fiumi e alcuni laghi perenni essenziali per sostenere la fauna. Rappresentando uno dei rilievi più giovani degli Appennini, l’area è costituita principalmente da calcare fossilifero.

Con tracce di presenza umana risalenti a circa 600.000 anni fa, il Geoparco contiene 95 geositi, tra i quali uno dei geositi archeologici più antichi in Europa. La maggior parte ha un considerevole valore educativo e turistico. Grazie al suo paesaggio insolito di alti rilievi vicini al mare e alla sua eterogeneità geomorfologica, il Geoparco è caratterizzato da una grande varietà di microclimi, ecosistemi e nicchie ecologiche, che ha dato origine ad un eccezionale e prezioso livello di biodiversità. Questa la descrizione sul sito dell’Unesco.

 

Immagine thanks to parcomajella.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ferratelle aquilane allo zafferano

Ferratelle aquilane allo zafferano: la ricetta abruzzese

L’area archeologica delle terme romane dell’antica Histonium