Una rievocazione storica giunta alla sua XXXIV edizione, quella del Toson d’oro a Vasto, che quest’anno si svolgerà il 27 e 28 agosto.
Il Toson d’oro
L’Ordine del Toson d’oro è un ordine cavalleresco, istituito il 10 gennaio 1430 da Filippo III di Borgogna a Bruges per celebrare il suo matrimonio con la principessa portoghese Isabella d’Aviz.
Per ragioni storiche attualmente esistono due rami dell’ordine. Infatti, durante la guerra di successione spagnola (XVIII secolo) per breve tempo l’arciduca Carlo d’Asburgo regnò sulla Spagna: questo, unito al fatto di essere diretto discendente di Filippo di Borgogna, portò la Casa d’Asburgo a rivendicare per sé il magistero dell’Ordine. Anche i Borbone di Spagna, come sovrani di Spagna, rivendicano per sé il magistero dell’Ordine. Questo ha portato alla coesistenza di due diversi e distinti Ordini del Toson d’oro. Attualmente al vertice del ramo spagnolo dell’ordine vi è re Filippo VI di Spagna, mentre del ramo austro-ungarico Carlo d’Asburgo-Lorena, capo della casa d’Asburgo.
Nel 1723 si era svolta a Vasto la cerimonia di consegna della collana dell’ordine del Toson d’Oro da parte del marchese Cesare Michelangelo d’Avalos al principe Fabrizio I Colonna, su incarico dell’imperatore Carlo VI. I festeggiamenti durarono dal 23 ottobre al 2 novembre.
Il principe Colonna giunse a Vasto con un corteo di 186 cavalli riccamente bardati. All’arrivo fu accolto dagli spari e salve dei 57 pezzi di artiglieria del castello, dalle campane suonate a festa e da scoppi di mortaretti.
La mattina seguente la cerimonia di consegna si svolse a Palazzo D’Avalos: il principe inginocchiato giurò fedeltà all’imperatore e ricevette dal marchese le insegne. La cerimonia fu seguita dal canto di un Te Deum e da spari a salve delle artiglierie del castello e dei fucili e dal festosi scampanii. Dalle finestre del palazzo vennero gettati al popolo vari generi commestibili e dalla fontana davanti alla chiesa di San Giuseppe, venne fatto uscire vino bianco e rosso. Seguirono giochi e fuochi d’artificio e musica, mentre alla finestre del palazzo ardevano torce.
L’insegna, il collare d’oro massiccio, adornato da acciarini e pietre focaie che sprigionavano scintille, reggeva la gloriosa spoglia del “vello“. Simboli, peraltro, che erano raffigurati nello stemma di Filippo il Buono: un acciarino e una pietra focaia circondata da fiamme, col motto: “Ante ferit, quam flamma micab” (colpisce prima che la fiamma sprizzi).
Il gioiello simboleggia la ricchezza e la libertà e raffigura un ariete con le corna ritorte in giù e con il corpo appeso ad un pendaglio che rappresenta un fulmine che lo colpisce.
Il programma
Sabato 27 agosto, dalle ore 17, la giornata sarà dedicata alle famiglie e in particolare ai più piccoli, con la Festa a Corte, intrattenimento per bambini tra giochi, miti e racconti. Tra le sale di Palazzo d’Avalos si potranno incontrare i figuranti in abiti d’epoca per un vero e proprio tuffo nel passato.
Domenica 28, invece, si svolgerà la rievocazione storica con la passeggiata nel centro storico in abiti d’epoca con intrattenimenti musicali, danze, mangiafuoco, gli sbandieratori Federiciani di Lucera, la cerimonia della collazione, del conferimento dell’ordine del Toson d’oro al principe Colonna.
Nella Sala della Pinacoteca di Palazzo d’Avalos l’appuntamento è alle ore 21 con l’Ensemble Vocale Stella Maris e il Gruppo Danze e Strumenti Rinascimentali.
Immagine in evidenza: thanks to pagina Facebook “Amici del Toson d’oro“
Giornalista e copywriter. Studentessa universitaria di Lettere moderne. Attualmente frequento un Executive Master in Digital Marketing & Social Media Communication. Ho collaborato con il quotidiano “Il Centro” e varie testate locali online occupandomi di cronaca e interviste. Lavoro come addetto stampa presso Enti e aziende. Testarda e ironica. Mi piace tutto ciò che è arte.