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Una festa antica e allo stesso tempo recente, che unisce religione e tradizioni antichissime: parliamo della cosiddetta Festa dei serpari di Cocullo e Villalago (entrambi in provincia de L’Aquila). La festività è quella di San Domenico Abate, patrono sia di Cocullo che di Villalago. Tradizionalmente le celebrazioni avvenivano il primo giovedì del mese di maggio, ma dal 2012 (per questo consideriamo la festa piuttosto recente) essa è stata fissata al primo maggio. La festa dei serpari è particolarmente suggestiva e attrae annualmente moltissimi fedeli (ma anche turisti e curiosi) che giungono qui non solo dalle località limitrofe abruzzesi, ma anche da altri paesi e località italiane. La particolarità di questa festa ha infatti superato ampiamente i confini locali e regionali.
Le origini della festa
Perché alla festa di San Domenico abate (che soggiornò tra Villalago e Cocullo) sono associati i serpenti, tanto che nei giorni di festa la statua del santo viene portata in processione coperta da serpenti? Le ragioni sono di quelle che meglio raccontano il profondo legame tra religione e tradizioni antiche, in un gomitolo di storie, eventi, credenze e riti, che difficilmente si riescono a separare e distinguere. Tra le ragioni di notorietà di San Domenico abate c’è anche quella di essere protettore dei mal di denti e dal morso dei serpenti. Per questo motivo ogni anno viene ripetuto questo rito dal sapore pagano e cristiano.
La mattina del giorno di festa tutti i fedeli svolgono una serie di riti particolari, tra cui quello di tirare una catenella con i denti, in modo da propiziarsi la salute e raccogliere poi la terra benedetta posta dietro la statua del santo.
I serpari
Durante le settimane precedenti alla festa di San Domenico abate, i serpari della zona danno la caccia ai serpenti non velenosi. Questi vengono catturati nelle campagne limitrofe a Cocullo e Villalago (per poi essere rimessi in libertà al termine delle cerimonie) ed esposti durante la processione, in modo che i fedeli possano toccarli come segno di salute e contro le paure che questi animali in qualche modo incarnano.
La caccia e la raccolta dei serpenti per la festa di San Domenico abate avviene in maniera meticolosa e senza alcunché di violento o pericoloso per gli animali. I serpenti, infatti, vengono raccolti e nel tempo che separa dalla festa sono nutriti e posti al sicuro in apposite cassette di legno. Le specie di serpenti non velenosi più diffuse e quindi utilizzate per questo rito sono: il cervone, la biscia, il biacco e il saettone.
La processione
Il giorno della festa la statua di San Domenico abate, ricoperta di serpenti, viene quindi portata in processione da quattro persone. Durante il percorso, i fedeli che partecipano alla cerimonia possono toccare la statua e i serpenti, chiedendo l’intercessione del santo. La processione parte a mezzogiorno dalla chiesa di San Domenico per poi proseguire nelle strade e nei vicoli del centro storico della cittadina. Accanto alla statua due ragazze, vestite rigorosamente con gli abiti tradizionali, portano in testa, per tutta la durata della processione, una cesta contenente i cosiddetti ciambellani, ovvero dei pani sacri che fanno riferimento a un miracolo compiuto da San Domenico abate.
Come partecipare
Come detto l’evento principale della Festa di San Domenico è quello della Messa delle 8 della mattina del 1 maggio a cui segue, alle 10:30, il corteo con l’offerta dei ciambellati, alle 12:00 la processione e alle 16:30 il ringraziamento ai serpari. Gli appuntamenti religiosi iniziano però già dal giorno precedente, con i vespri alle ore 18. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito ufficiale della Pro Loco di Cocullo.
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