Mi presento ai lettori di Visitare Abruzzo con uno dei più golosi e colorati dolci della tradizione abruzzese: la cicerchiata.
Nell’articolo di oggi e in quelli a seguire troverete ricette (con foto passo passo) di tante preparazioni dolci e salate che fanno dell’ Abruzzo una terra ricca di storia e cultura. Dato il periodo, iniziamo con la cicerchiata , dolce carnevalesco tipico italiano insignito del riconoscimento come prodotto agroalimentare tradizionale italiano (PAT) per la regione Abruzzo.
La storia
Dolce legato alla ricorrenza del Carnevale si prepara con un impasto semplicissimo di uova, farina, zucchero ed olio da cui si ricavano piccole palline che vengono fritte nell’olio e disposte a forma di corona ricoperta di miele e zuccherini colorati. Molto simili agli struffoli napoletani che si preparano nel periodo natalizio, la cicerchiata ha origini non ancora chiare. Per l’Atlante dei prodotti tradizionali d’Abruzzo (ARSSA – Regione Abruzzo, 2004) l’origine è da ricercarsi in Abruzzo dove già dai tempi più antichi si producevano ottime qualità di miele. Alcuni sostengono che il dolce sia nato nei territori ai confini tra Umbria e Marche, altri ancora credono che la cicerchiata sia un dolce tipico marchigiano.
Con molta probabilità invece, si può essere certi che il nome derivi dalla forma un antico legume “la cicerchia” e la cicerchiata sta a significare “mucchietto di cicerchie”, come ricorda la forma del dolce.
Come avviene per molti dolci tradizionali, anche per la cicerchiata esistono varianti che aggiungono ingredienti diversi alla ricetta base. Per la ricetta che trovate nell’articolo ho preso spunto dalla ricetta del blog “In cucina con Eva” di una mia cara collega foodblogger che per l’appunto è abruzzese doc.
La ricetta
- Difficoltà: bassa
- Tempo di preparazione: 30 minuti
- Tempo di riposo+ cottura: 40 minuti
- Porzioni: 6-8 persone
INGREDIENTI:
- 2 uova
- 200 g di farina 00 ( + quella del piano di lavoro)
- 4 cucchiai di olio extra vergine di oliva
- 4 cucchiai di zucchero semolato
- scorza grattugiata di 1 arancia
- 10-20 g di succo di arancia
- olio di semi di arachidi q.b.
- 200 g di miele
- zuccherini colorati
- qualche pezzetto di arancia candita (facoltativo)
- 50 g di mandorle pelate
Il procedimento
Su una spianatoia versate a fontana la farina, inserite al centro le uova, lo zucchero e l’olio extra vergine di oliva. Impastate velocemente fino ad avere un panetto liscio e compatto. Lasciatelo riposare una trentina di minuti (potete preparare l’ impasto anche in planetaria unendo tutti gli ingredienti).
Dall’impasto iniziale ricavate dei bastoncini di circa 1 centimetro di diametro, tagliateli a pezzettini lunghi circa un centimetro e passateli tra le palme delle mani per ottenere dei piccoli gnocchetti.
Friggete le palline in abbondante olio di semi e lasciatele asciugare su carta assorbente. Fate sciogliere il miele su fiamma bassa aggiungendo un poco di succo di arancia. Dopo circa 5 minuti unite le scorzette d’arancia candita, le palline fritte, i pezzettini di arancia candita e le mandorle pelate. Mescolate con cura.
Per ultimo adagiate le palline su un piatto da portata dando la forma di corona ( bagnatevi leggermente le mani per fare questa operazione) e completate con gli zuccherini colorati.
Come ho fatto io potete preparare anche delle monoporzioni di cicerchiata servendola nei pirottini di carta.
Consigli
Potete aggiungere alla cicerchiata anche dei piccoli pezzi di frutta candita. Se avete in casa del liquore anisetta potete aggiungerne un po’ all’impasto oppure al miele di copertura insieme al succo di arancia.
Ciociara di origine, abruzzese per devozione e romana per adozione,
Fedora Si definisce “pasticciera pasticciona” e nel web è conosciuta come Cranberry, proprietaria del blog Cappuccino e Cornetto. Curiosa, appassionata della vita e del buon mangiare, è sempre pronta a riscoprire i vecchi sapori e le ricette perdute, soprattutto le ricette semplici di un tempo.
Gli anni che ha trascorso in Abruzzo l’hanno portata ad amare questa terra, le sue persone, le sue tradizioni ed il suo ottimo cibo. Visitare Abruzzo è per lei il modo per far conoscere ed apprezzare questa regione anche a tavola.