Tra i vanti e i principali tratti caratteristici dell’Abruzzo troviamo sicuramente gli arrosticini. Data la loro bontà, qualità e particolarità della preparazione, si tratta di un prodotto della gastronomia locale che ha superato anche i confini regionali. Un successo indiscusso che però merita di essere conosciuto, assaporato e gustato lì dov’è nato: qui, in Abruzzo.
Come riconoscere i veri arrosticini abruzzesi
Dato il successo ottenuto è possibile trovare numerose imitazioni degli originali arrosticini abruzzesi. Ma qual è la differenza dagli altri e come fare per riconoscerli? C’è da dire che la versione originale degli arrosticini abruzzesi è quella che prevede l’utilizzo della carne di agnello castrato e di quella di pecora. Questa carne viene tagliata in pezzi molto piccoli (cubetti di circa un centimetro) e infilata in uno spiedino di legno. La particolarità degli arrosticini abruzzesi è che insieme alla carne, negli spiedini devono essere inseriti anche dei pezzetti di grasso. Questi, infatti, durante la cottura, conferiscono quel sapore particolare e unico che fa impazzire il gusto di chi assaggia anche solo un arrosticino.
La storia e la cottura
Nonostante siano apparentemente dei semplici spiedini di carne, gli arrosticini abruzzesi sono il frutto di una lunga storia, anche e soprattutto locale, e di una specifica tradizione culinaria. Partiamo da questa. Per cucinare gli arrosticini la versione tradizionale prevede l’utilizzo della cosiddetta furnacell’. La fornacella, è una sorta di braciere, su quale si possono appoggiare gli arrosticini, in modo che solo la carne sia sopra la brace, mentre il ‘manico’, rimanga fuori e possa essere impiegata sia per girare gli arrosticini che per estrarli.
La cottura non deve avvenire a fiamma troppo alta, per evitare di seccare la carne. Al termine bisogna aggiungere un pizzico di sale per poi servire, ancora caldi, ai propri ospiti.
Chi viene in Abruzzo e si regala il privilegio di mangiare gli arrosticini originali, vivrà una vera e propria esperienza enogastronomica. Questo perché gli arrosticini vengono serviti come fossero un mazzo di fiori, in gruppi di circa una quarantina di pezzi (il numero varia in base alle persone che li mangeranno). Gli arrosticini abruzzesi vanno mangiati rigorosamente con le mani e sfilando la carne con i denti.
In Abruzzo è d’obbligo servirli in questo modo, ponendo il mazzo di arrosticini in appositi contenitori al centro della tavola.
Abbiamo parlato di esperienza enogastronomica in quanto gli arrosticini abruzzesi chiamano a loro compagnia anche delle ottime bruschette fatte con pane casareccio (e bagnate con un filo d’olio). A sugellare questo matrimonio di sapori ci pensa un ottimo bicchiere di Montepulciano d’Abruzzo. Per una festa totale del palato.
Nonostante in molti locali presenti fuori dall’Abruzzo gli arrosticini vengono serviti come secondo piatto o come antipasto, per la tradizione originale questo è un piatto unico, da gustare esclusivamente con il pane e il vino rosso locale.
Le varianti
Esistono anche diverse varianti all’utilizzo di carne di pecora. Sulle tavole delle locande e dei ristoranti abruzzesi non sarà difficile trovare anche arrosticini di fegato, con salse piccanti, con la salvia o, ancora, insaporiti con un filo di olio di tartufo. La cottura e la preparazione originarie sono le stesse, ma per soddisfare i palati più curiosi, è possibile anche cimentarsi in queste versioni particolari.
Difficilmente ci si stanca di gustare gli arrosticini, che dalla tavola vanno via sempre molto rapidamente, e questa è una delle migliori conferme della bontà di questo prodotto della gastronomia locale.
Gli arrosticini sono un invito eccezionale che non si può rifiutare e per chi non li ha ancora mai assaggiati una passione urgente da far sbocciare.
Immagine in evidenza: thanks to foodpics-italy.blogspot.com
Sono nato nel maggio del 1986 in provincia di Roma. Laureato in Lettere, amante della lettura, della scrittura e di tutto ciò che la lettura e la scrittura possono significare nel mondo del web. Sono attivo sui maggiori social network.