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Conosci il Castello Della Monica a Teramo?

Vieni a scoprire con noi questo luogo affascinante

Il Castello Della Monica rappresenta l’edificio principale del borgo medievale di Teramo, un complesso di palazzi ottocenteschi realizzati sul colle di San Venanzio, attraverso una fusione in un’unica struttura di differenti stili architettonici ed artistici. Il Castello è una costruzione in stile medioevale voluta dall’artista teramano Gennaro Della Monica che, alla fine dell’800 decise di regalarsi un castello con merli e finestre dove andare a vivere con la propria famiglia.

L’edificio principale, che costituisce il castello vero e proprio, fu eretto sul sito dell’antica chiesa di San Venanzio, distrutta dai francesi, della quale furono riutilizzati i materiali di costruzione e gli elementi decorativi. Gennaro Della Monica abitò il castello portando avanti al suo interno una enorme mole di studi, appunti e disegni realizzati nel corso dei lavori di completamento dell’intero complesso.

Negli anni successivi, infatti, furono portati a compimento anche altri due edifici secondari che, insieme al corpo principale, formano un vero e proprio borgo in stile medievale: oltre al fabbricato principale (ala ovest) e a due edifici a valle (ala est), il borgo comprende inoltre una dipendenza di servizio e dei graziosi giardini a terrazzo.

Ritratto di Gennaro Della Monica

Chi era Gennaro Della Monica?

Il pittore teramano Della Monica era figlio d’arte: proprio dal padre, infatti, fu istruito nell’arte del disegno e nell’uso dei colori. Si trasferì diciassettenne a Napoli, nel 1852, per studiare all’Accademia di belle arti di Napoli. Nella capitale ebbe modo di conoscere Michele Cammarano, Gabriele Smargiassi, i fratelli Filippo e Nicola Palizzi originari di Vasto. Si trasferì prima a Milano e poi a Firenze e molti dei suoi dipinti furono esposti e ammirati nel capoluogo toscano.

Di questo periodo è l’opera Salvator Rosa tra i briganti acquistato dagli emissari di casa Savoia, per conto del Re Vittorio Emanuele II. Dal 1867 rientrò definitivamente a Teramo dove prese il posto del padre come insegnante nell’Istituto Tecnico e nella Scuola comunale di disegno. L’inaugurazione del nuovo Teatro Comunale di Teramo, nell’aprile del 1868, offrì al giovane pittore l’occasione di sperimentarsi in un genere, la caricatura, nel quale rivelò eccezionale talento, prendendo in giro protagonisti e spettatori sia del palcoscenico teatrale che del palcoscenico cittadino.

Negli anni successivi realizzò numerosi dipinti per varie Chiese della Diocesi: a Mosciano Sant’Angelo per la Chiesa dell’Addolorata, a Teramo per le chiese della Madonna della Cona, di Sant’Agostino e di San Matteo, per il Santuario della Madonna delle Grazie, per la Cappella del Riparo a Porta Romana. Tuttavia il suo dipinto più noto di questi anni è il Bruto che condanna i figli realizzato nel 1886 per la nuova sala della Corte d’Assise del Tribunale di Teramo, oggi sala delle conferenze della civica pinacoteca.

Bruto che condanna i figli, affresco di Della Monica per il Tribunale di Teramo (1878)

Si dedicò in modo particolare alla pittura storica, ma a lui si deve anche un’intensa attività di ritrattista e soprattutto di paesaggista. Numerosi sono i lavori che ripropongono angoli e scorci del territorio del Gran Sasso e Monti della Laga. Nel corso degli anni ottanta dell’Ottocento, come già detto, sulle rovine dell’antica chiesa di San Venanzio iniziò la costruzione del suo Castello in stile neogotico, oggi di proprietà del Comune di Teramo.

Il Castello oggi

Da sabato 9 luglio il Castello della Monica è integralmente aperto alla cittadinanza. “Un luogo magico della nostra Teramo che incanta tutti noi e che finalmente torna ad accoglierci”, queste le parole del Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, in occasione della restituzione alla comunità del Castello Della Monica. Luogo di eventi e di cultura da riscoprire: non perdete, dunque, l’occasione di visitare un vero gioiello del capoluogo teramano.

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