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Artigianato in Abruzzo: l’arte e le tradizioni

Artigianato in Abruzzo

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Ciò che viene creato a mano continua a mantenere un enorme fascino, sia ai nostri occhi che a quelli dei turisti. Vogliamo quindi approfondire e conoscere di cosa si compone l’artigianato in Abruzzo, consapevoli che anche questo, al pari della gastronomia, dell’architettura e delle bellezze paesaggistiche e naturalistiche, sia un’espressione della storia di una terra e di una popolazione. L’artigianato in generale, quindi anche quello abruzzese, rappresenta un’ottima occasione di conoscere anche quali sono le peculiarità di chi vive questa regione..

Artigianale vs digitale?

Sarebbe troppo semplice, forse anche fuorviante, contrapporre l’artigianale con il digitale. Sono entrambe modalità di espressione della creatività umana, con l’utilizzo di “materie prime” differenti. Trattandosi di elementi differenti un confronto, oltre che improprio, si rivelerebbe scorretto. Per questo motivo l’uno non esclude l’altro. Per conoscere un luogo, una realtà, un ambiente, il digitale può servirsi dell’artigianale e viceversa, integrandosi in maniera quasi perfetta. L’artigianale ha il vantaggio, per lo scopo che ci siamo prefissati, di permetterci di conoscere la dimensione materiale e naturale dell’Abruzzo. Una storia che va avanti da secoli e che nei secoli si è radicata e perfezionata, avvalendosi delle peculiarità di questa regione ed esaltandole ad altissimi livelli, tanto da poter parlare di un artigianato artistico.

Artigianale e artistico

Anche qui il linguaggio comune tende spesso a contrapporre le realtà, come se il mondo fosse una serie di rette parallele che non si incontrano mai. L’artigianato in Abruzzo è uno dei chiari esempi di come l’uomo sia in grado, partendo dalle materie prime che la natura gli mette a disposizione, di creare delle vere opere d’arte. Gli artigiani abruzzesi, infatti, sono noti in tutto il mondo per la loro abilità, soprattutto in alcuni settori (come vedremo tra poco). Queste figure di artisti artigiani sono presenti in ogni località dell’Abruzzo, ognuno dei quali custode e testimone di usanze e tradizioni locali. Di generazione in generazione queste usanze si tramandano, si custodiscono e a volte si perfezionano. Come anelli della grande catena della storia, sono la possibilità tangibile di risalire a ciò che siamo e di camminare sulle spalle dei giganti, per riprendere la celebre espressione attribuita a Bernardo di Chartres.

Le espressioni dell’artigianato abruzzese

Come abbiamo avuto modo di anticipare, sono tantissime le forme che assume l’artigianato abruzzese. Parleremo quindi delle ceramiche, della lavorazione del ferro, del legno, del rame e dell’oro, così come delle spettacolari creazioni realizzate con i merletti. Vediamoli uno per uno.

Le ceramiche

L’utilizzo della ceramica nella produzione di diversi suppellettili è molto antica. In Abruzzo è un’arte che si è sviluppata a partire dal XVI secolo e che è ancora oggi molto attiva. Nei principali centri dove la lavorazione della ceramica è diffusa (Castelli, Ortona, Raiano, Rapino, Palena, solo per menzionarne alcuni) si possono trovare diversi oggetti utili per la casa, ma anche copie storie e creazioni più moderne. Allo stesso tempo in molti luoghi è possibile visitare anche i laboratori per scoprire come viene lavorata la ceramica.

La lavorazione del ferro

L’utilizzo del ferro battuto ha permesso agli artigiani d’Abruzzo di realizzare numerose creazioni. In modo particolare questa lavorazione è stata destinata alla produzione di strumenti per la casa (griglie, portafiori, accessori per il camino, eccetera). I centri vitali in Abruzzo di questa tradizione dell’artigianato sono L’Aquila, Pescocostanzo, Aprutino e Guardiagrele.

Il legno e il rame

Il fascino del legno, legato alla grande abbondanza di una terra particolarmente montuosa come l’Abruzzo, ha portato alla realizzazione di grandiose opere d’arte. La tradizione popolare vanta numerosi elementi conservati nei musei abruzzesi, ma anche nelle chiese (le decorazioni dei soffitti e degli arredi sacri), nei conventi e nei palazzi. La chiesa di San Bernardino da Siena a L’Aquila è probabilmente il principale esempio dell’abilità artigianale abruzzese nell’utilizzo del legno e dell’oro. Il rame, invece, venne utilizzato principalmente per la creazione di suppellettili da cucina (paioli, stampini, padelle, eccetera) e oggi, salvo rari casi, sono utilizzati più come elementi di decoro.

L’oreficeria abruzzese

L’apice dello splendore dell’oreficeria in Abruzzo si raggiunse tra il XIII e il XVI secolo quando la cristianità eccelse nella produzione di calici, patene, croci, ostensori e altri articoli per la celebrazione dei riti religiosi. Le principali creazioni sono visibili nelle chiese e nei musei della regione. A partire dal XVI secolo in alcuni centri, principalmente Pescocostanzo e Scanno, la lavorazione dell’oro fu finalizzata anche per realizzare gioielli di uso comune.

I merletti

La tradizione vuole che la diffusione del cosiddetto “merletto a tombolo” sia arrivata nella zona de L’Aquila grazie a un gruppo di suore cluniacensi che istruì le giovani ragazze abruzzesi a questo particolare tipo di lavorazione. La particolarità dei merletti abruzzesi è quella di essere lavorato in un unico pezzo, aumentandone notevolmente il pregio. Per chi volesse scoprire i segreti di questa lavorazione può recarsi nell’apposito Museo del Tombolo di Pescocostanzo, ma anche negli altri principali centri, tra cui Scanno e L’Aquila, dove ancora oggi viene tramandata questa antica, nobile e affascinante arte.

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