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Nei meandri dell’Abruzzo: la Grotta Grande dei Cervi

Bellezza e tesori abruzzesi nascosti sotto terra

Questo luogo incantevole dal fascino primordiale si trova a Pietrasecca, una frazione del comune di Carsoli in provincia dell’Aquila. La Grotta Grande dei Cervi, insieme alla Grotta dell’Ovito, costituisce la riserva naturale speciale delle Grotte di Pietrasecca, ovvero un’area naturale protetta istituita nel 1992 per tutelare le peculiarità di questa zona carsica. La gestione del parco è del comune di Carsoli in collaborazione con l’Università degli studi dell’Aquila e con alcune associazioni speleologiche, tra cui la Società Speleologica Italiana.

Esplorata per la volta nel 1984, la Grotta dei Cervi è considerata una delle più belle dell’intero Appennino. Si trova a 858 metri sul livello del mare e presenta una lunghezza totale di 2500 metri con un dislivello complessivo di 70 metri. L’importanza di questa grotta si deve alla sua straordinaria bellezza e conservazione, nonché al ruolo storico e archeologico che ha avuto nel corso dei secoli. All’interno furono trovate delle ossa di quattro specie di mammiferi tra cui: un orso, una lince, la Panthera leo spelaea e il Cervus elaphus, ovvero il cervo nobile o reale che dà il nome alla grotta. Insieme a questi, sono state rinvenute 18 monete in bronzo di epoca romana risalenti al IV-V secolo d.C. e una risalente invece al XV secolo.

Grotta Grande dei Cervi – Comune di Carsoli

Secondo gli studi effettuati all’interno della grotta, il processo di formazione di stalattiti e stalagmiti (concrezionamento) è iniziato 850.000 anni fa. Tuttavia, alcuni crolli avvenuti 100.000 e 35.000 anni fa, nonché un sisma verificatosi nel 1456, rallentarono drasticamente questo delicato processo fino ad interromperlo quasi del tutto. L’ingresso, infatti, si trova fra le macerie dovute ad una vecchia frana.

L’accesso alla Grotta dei Cervi, seppur non totalmente privo di difficoltà, consente ai visitatori di godere di questo spettacolo unico, camminando, sempre guidati e supportati da esperti, tra corridoi e sale tutte diverse tra loro. La Grotta dei Cervi, poi, ospita tantissime specie animali, tra cui il grillo delle caverne dalle lunghe antenne insieme a particolari coleotteri (Choleva sturmi e Laemostenus latialis) quasi invisibili per le ridotte dimensioni.

Grotta del Cervo – foto di Luca Castellani (uPIX uNDER PIXel)

Essendo l’ambiente preservato nella sua condizione naturale, non ci sono passerelle né illuminazioni artificiali; pertanto le visite avvengono solo se accompagnati da una guida speleologica e si articolano in tre livelli di durata e impegno crescente. La visita al primo livello è accessibile, senza limiti di età, a chiunque sia in condizioni motorie autosufficienti e idonee a percorrere un facile sentiero escursionistico.

La visita al secondo livello è un’esperienza più intensa sia per la maggiore durata che per le minime difficoltà tecniche che propone. Quanto i visitatori saranno in grado di affrontare e godere di questa esperienza, lo si valuterà tenendo conto delle eventuali difficoltà riscontrate durante la visita di livello 1. Per accedere al terzo livello di visita è necessario essere già noti ad una guida con cui si sono svolte visite ai livelli precedenti.

Si tratta di una visita speleologica completa con superamento di salti verticali, lunghe percorrenze nell’acqua ecc. Occorrono un abbigliamento e un’attrezzatura specifici ma soprattutto la determinazione nel trascorrere circa 8 ore in un ambiente chiuso e apparentemente ostile. Per ulteriori informazioni consultare la pagina Facebook e il sito con le descrizioni dettagliate delle attività.

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