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Il legame tra Raffaello Sanzio e l’Abruzzo

La “Visitazione”: il dipinto realizzato per l’amico aquilano Giovanni Battista Branconio

La manifestazione terrestre di un’anima che parla con gli dèi”: così il pittore francese Eugène Delacroix parlò del grande Raffaello Sanzio, una sorta di dio in terra che con la sua arte ha regalato al mondo un assoluto modello di perfezione. E se vi state chiedendo qual è il legame tra Raffaello e la nostra terra, l’Abruzzo, la risposta la dobbiamo cercare a Madrid, nel Museo del Prado, dove oggi è conservato un olio su tela destinato in origine alla chiesa di San Silvestro nella città dell’Aquila.

La “Visitazione” fu commissionata dall’aquilano Giovanni Battista Branconio, amico di Raffaello, per volere di suo padre Marino Branconio. L’opera fu pagata 300 scudi e giunse da Roma all’Aquila a certificare lo straordinario innalzamento economico e sociale della famiglia Branconio. Per testimoniare, inoltre, questa forte amicizia tra il pittore e l’abruzzese, osserviamo il bellissimo “Autoritratto con un amico”, esposto al Museo del Louvre a Parigi, un dipinto in cui Raffaello si ritrae in una delle sue ultime opere con accanto un personaggio che è ritenuto essere proprio Giovanni Battista Branconio.

Raffaello e Giovanni Battista Branconio nell'”Autoritratto con un amico” (1518 circa), Louvre, Parigi

Tornando, invece, alla celebre Visitazione di Raffaello, nella scelta del soggetto dipinto avranno indubbiamente influito questioni di devozione familiare: la moglie di Marino Branconio si chiamava Elisabetta che per questo aveva dato al figlio il nome Giovanni. L’opera, infatti, riprende l’episodio narrato nel Vangelo secondo Luca e raffigura Elisabetta, ormai anziana, e la Vergine Maria, giovanissima, entrambe incinte, all’interno di un paesaggio naturale.

Le due donne si stringono la mano destra, e la Vergine poggia la mano sinistra sulla pancia, sottolineando la futura nascita. Sullo sfondo è raffigurata in prospettiva la scena del Battesimo di Cristo e nella parte alta viene raffigurato Dio tra gli angeli, che rimanda al dipinto della “Visione di Ezechiele” sempre di Raffaello Sanzio, conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. La pala d’altare era collocata proprio nell’abside della navata sinistra della chiesa di San Silvestro, destinata come cappella della famiglia Branconio, ma attualmente l’originale, come già detto, è conservato nel Museo del Prado di Madrid.

Visitazione“, Museo del Prado, Madrid

Nel 1655, infatti, per le pressioni del sovrano Filippo IV di Spagna e per l’accondiscendenza del Papa Alessandro VII, gli aquilani furono forzati, con l’ulteriore avvallo di un discendente del Branconio, a donare il dipinto. L’opera, dunque, fu requisita dal Viceré di Napoli don García de Avellaneda y Haro e portata alla corte di Filippo IV di Spagna. Approdato alla corte di Madrid, il quadro fu successivamente donato dal re al monastero dell’Escorial insieme ad altri prestigiosi dipinti delle collezioni regie.

Ma le lunghe e contorte vicende legate a questo quadro non finiscono qui, poiché durante l’occupazione napoleonica il dipinto fu confiscato dai francesi come preda di guerra e inviato, nel 1813, a Parigi dove rimase, incluso tra le collezioni del Louvre, fino al 1822. Con la Restaurazione, la “Visitazione” ritornò in Spagna e fu ricollocata nell’Escorial dove rimase fino al 1837 quando fu trasferita definitivamente nelle raccolte del Prado. Oggi nella chiesa di San Silvestro all’Aquila, invece, è conservata una copia, realizzata probabilmente dal pittore Giulio Cesare Bedeschini impegnato nel 1625 ad affrescare le pareti della cappella Branconio.

Chiesa di San Silvestro, L’Aquila

Un gioiello dell’arte, dunque, la cui storia ci racconta non solo i rocamboleschi eventi che hanno tristemente portato questo dipinto lontano dall’Abruzzo, ma anche e soprattutto l’amicizia che legava profondamente l’aquilano Giovanni Battista e il grande Raffaello Sanzio.

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