L’Abruzzo è una regione ricca di tradizioni e in ogni periodo dell’anno troviamo un rituale da ricordare e celebrare, come il culto di San Domenico.
Nel comune di Villalago, San Domenico si festeggia tre volte l’anno. Il 22 gennaio, giorno in cui ne ricorre la morte, il Lunedì dell’Angelo ed il 22 agosto.
San Domenico
Protettore contro il morso dei serpenti e quello dei cani idrofobi, contro tempesta, grandine, mal di denti e febbre, San Domenico abate, meglio conosciuto come San Domenico da Foligno oppure San Domenico di Sora o di Cocullo nato a Foligno nel 951, morto a Sora il 22 gennaio 1031), fu un esempio di virtù monastiche, di obbedienza e devozione religiosa. Fu predicatore, fondatore di cenobi e riformatore dei costumi.
Secondo la tradizione locale l’eremo omonimo venne scavato da San Domenico, intorno all’anno 1000, in un banco fatto di roccia arenaria, travertino, argilla e grafite. Il romitorio fa parte del complesso monastico di Prato di Cordoso, conosciuto dai devoti come il “monastero di Plataneto”. Con molta probabilità era inizialmente una modesta costruzione in cui si svolgeva sia la vita comunitaria che quella monastica, quest’ultima testimoniata dalla presenza di resti di grotticelle utilizzate come celle eremitiche. La chiesa venne edificata probabilmente alla fine del ‘500, con una struttura molto diversa da quella odierna, e presentava sul lato destro una cappella completamente affrescata con alcuni episodi della vita del Santo.
Le “fanoglie” di Villalago
In occasione della ricorrenza della morte del Monaco, avvenuta a Sora nel 1031, si usa accendere dei fuochi devozionali chiamati fanoglie: alte cataste di legna a forma di cono, sulla cui sommità vengono poste frasche secche. Alcuni giorni prima, i ragazzi del paese si recano di casa in casa a chiedere la legna che nel frattempo viene accatastata in una zona ampia del centro. Successivamente ogni rione, da Madonna di Loreto, a Torrione a Sant’Angelo, procede a costruire la sua fanoglia. Nel tardo pomeriggio dei giorni di festa (21 e 22 gennaio), dopo la recita dei vespri, si accendono le pire che arderanno fino a tarda notte. Le famiglie del vicinato, radunate attorno alla propria fanoglia, tra canti e banchetti a base di salsicce, pesce di lago, patate e cibi alla brace, rinnovano la solidarietà del gruppo.
La studiosa universitaria Silvia Scorrano vede in questo rito sia i riti cattolici, nei quali il fuoco è una forza purificatrice, sia i riti magici di antiche credenze nei quali il fuoco costituisce il mezzo per dare nuova forza al pallido solo invernale.
Nel paese di Villalago il santo si celebra anche il 22 agosto: in occasione della festa di agosto i pellegrini molisani della comunità di Fornelli (IS) raggiungono il paese dopo tre giorni di cammino e, dopo aver sostato all’Eremo di San Domenico, vengono accolti in paese dalla comunità di Villalago. I pellegrini partono a piedi la notte tra il 19 e il 20 agosto, per raggiungere l’eremo abruzzese il pomeriggio del 22 agosto. L’arrivo dei pellegrini è vissuto con grande partecipazione da parte di entrambe le comunità, unite nella comune devozione; mentre vengono fatte risuonare le campane, i pellegrini entrano nella piccola chiesa in ginocchio, cantando, con l’accompagnamento di un organetto, brani del repertorio devozionale popolare, spesso lasciandosi andare a una generale commozione.
Immagine in evidenza. thanks to Catalogo generale dei Beni Culturali

Giornalista e copywriter. Studentessa universitaria di Lettere moderne. Attualmente frequento un Executive Master in Digital Marketing & Social Media Communication. Ho collaborato con il quotidiano “Il Centro” e varie testate locali online occupandomi di cronaca e interviste. Lavoro come addetto stampa presso Enti e aziende. Testarda e ironica. Mi piace tutto ciò che è arte.