Provando ad individuare le fontane più belle e caratteristiche d’Abruzzo, ci si rende ben presto conto che la nostra Regione è ricca di questi monumenti che, per motivi storici o architettonici, abbelliscono molteplici piazze abruzzesi. La nostra ricerca ha selezionato solo alcune delle più belle fontane raggruppandole in base alla provincia di appartenenza. Andiamo a scoprirle insieme:
Fontane della provincia dell’Aquila
Fontana delle 99 cannelle: La fontana delle 99 cannelle (detta anche fontana della Rivera) è un monumento storico della città dell’Aquila. Essa fu probabilmente eretta su progetto dell’architetto Tancredi da Pentima nel 1272, a pochi anni dalla seconda fondazione della città. Al Quattrocento si fa risalire il rivestimento delle pareti (con l’utilizzo di pietra bianca o rosata dalla tipica composizione a scacchiera, utilizzata anche nella facciata della basilica di Santa Maria di Collemaggio).
La fontana è costituita da cinque vasche poste su livelli differenti e leggermente sfalsati tra loro, sulla più alta delle quali viene immessa l’acqua tramite appositi mascheroni. Secondo la tradizione, la funzione dei mascheroni è quella di rappresentare allegoricamente i signori dei novantanove castelli che contribuirono alla fondazione dell’Aquila nel XIII secolo. In realtà il numero di mascheroni dai quali sgorga l’acqua è attualmente di novantatré, tuttavia, altre sei cannelle, di dimensioni minori e senza alcuna funzione pratica, sono poste poco sotto il parapetto del lato destro, probabilmente per alimentare la leggenda del numero novantanove.

Fontana del Nettuno: La seconda fontana aquilana fu realizzata nel 1881 nell’ambito di un imponente progetto di riqualificazione urbanistica dell’area a capo di corso Vittorio Emanuele come elemento decorativo della nuova piazza dedicata alla memoria della regina Margherita di Savoia. È costituita da una statua in terracotta, dipinta in bronzo, simboleggiante il Nettuno posta su un basamento in roccia che a sua volta rimane sospeso su una vasca in pietra. La fontana è inserita in una nicchia posta all’interno di una facciata monumentale. Il fronte, lungo circa 40 metri, è costituito da listelli di pietra aquilana dal tipico colore bianco e rosa, già utilizzati nella fontana delle 99 cannelle ed in altri monumenti del capoluogo.

Fontana luminosa: Realizzata nel 1934 dallo scultore Nicola D’Antino a conclusione di un lungo e impegnativo progetto di riqualificazione urbanistica della città cominciato nel 1927 e che lo portò anche alla realizzazione delle fontane gemelle di piazza Duomo di cui parleremo tra poco. Situata al centro di piazza Battaglione Alpini, all’ingresso di corso Vittorio Emanuele, è caratterizzata da due nudi femminili in bronzo sorreggenti la caratteristica conca abruzzese, posti su una vasca a pianta circolare, posta rialzata da gradini rispetto al livello della strada. Prende il nome dal suggestivo gioco di luci sull’acqua che si anima nelle ore notturne.

Fontane gemelle: conosciute con il nome Fontana vecchia, le due fontane dell’Aquila sono poste alle estremità della Piazza del Duomo. Nella piazza in questione, la presenza di due fontane è testimoniata sin dal 1303, quando venne istituito il mercato cittadino. Successivamente, le fontane appaiono, diverse l’un l’altra, nella celebre Pianta dell’Aquila, disegnata dal Fonticulano nel 1575. Durante il fascismo le fontane non sono risparmiate dall’imponente opera di riqualificazione architettonica della città: nel 1927, in seguito all’apertura del nuovo acquedotto, le due vasche vengono ampliate e consolidate per permettere una maggiore raccolta dell’acqua. Infine, tra il 1927 ed il 1932 vengono portate alla configurazione attuale e quindi abbellite da due statue gemelle, opera dello scultore Nicola D’Antino, poi autore anche della Fontana luminosa.

Fontana del Pisciarello e Fontana Saracco: ci spostiamo a Scanno per ammirare la prima storica fontana che se nel XVIII secolo era un semplice abbeveratoio rurale, nel 1787 fu trasformato in fontana monumentale e fu inglobato nelle nuove mura. Mentre verso Largo Chiaffredo Bercia, la Fontana Saracco è celebre per i mascheroni del Re, della Regina, dello Zoccolante e del Cappuccino: nata come semplice abbeveratoio nel Cinquecento, venne ricostruita per un uso di tipo urbano. Oggi si presenta con due nicchie in pietra, un arco a tutto sesto e la formella inserita nel muro con l’Annunciazione.

Fontane della provincia di Chieti:
Fontana monumentale: la celebre fontana della Villa Comunale di Chieti fu comperata a Parigi in occasione di una esposizione universale nel 1890 da una speciale commissione di chietini mandata appositamente in Francia per il suo acquisto. C’è un volatile alla sommità della colonna portante e un getto d’acqua fuoriesce dalla bocca sua spalancata.

Acquedotto Sulmona: La costruzione dell’acquedotto di Sulmona risale al 1256 durante il regno di Manfredi di Svevia (figlio di Federico II di Svevia). L’acquedotto è composto da 21 arcate a sesto acuto in pietra concia detti “li Colossi”. Si ritiene che l’ultimo arco, quello a ridosso della Fontana del Vecchio, possa essere stato costruito in un secondo momento, in quanto presenta delle diversità (solitamente ritenute frutto di restauri successivi). L’acquedotto, nonostante oggi abbia perso la sua funzionalità, non smette di stupirci sia da un punto di vista tecnico, come esempio perfetto di costruzione, sia per il suo indiscutibile valore artistico.

Fontana di Civitanova: la Fontana di Civitanova a Lanciano è stata costruita nel 1825 su progetto di Nicola de Arcangelis, sul luogo di una fontana più antica risalente al XII secolo d.C.. La posizione della fontana è strategica per i quartieri di Sacca e Civitanova, i più popolosi, che anticamente utilizzavano la fontana per lavare i panni oltre che per l’approvvigionamento idrico. Un timpano al centro del simmetrico complesso, ad un’altezza di otto metri, copre il sistema delle cannelle di acqua che alimentano la vasca centrale che a sua volta alimenta quelle laterali.

Fontana del Borgo: siamo ancora a Lanciano per ammirare questa bellissima fontana risalente al XVI secolo; era anticamente una fontana pubblica nota anche col nome di fontana della Pietrosa e situata nei pressi dell’antica porta Sant’Angelo. L’impianto consiste in un frontone a timpano con vasca e in un lavatoio laterale a forma di rettangolo allungato, con 12 aperture arcuate a tutto sesto. Il corpo centrale è racchiuso da lesene in mattoni con capitelli ornati con fregi a trifogli. Tra le lesene il paramento presenta un rivestimento in lastre di pietra leggermente sporgente, che costituisce la base d’appoggio per le sei maschere di volti umani con criniere di leoni, dalle cui bocche sgorga l’acqua.

Fontane della provincia di Pescara
Fontana la Nave: è una fontana monumentale situata a Pescara in Largo Mediterraneo. Costruita nel 1987 dallo scultore Pietro Cascella, l’opera rappresenta simbolicamente una galea, antica imbarcazione a remi, concepita come rievocazione della storia marinaresca della città e dei patimenti subiti dai prigionieri della fortezza borbonica, costretti a lavorare come rematori sulle navi spagnole nel XIX secolo. Un modello in miniatura dell’opera, attualmente conservato presso il Palazzo di Città di Pescara, fu esposto nel 1986 a Firenze in piazza Santa Croce.

Fontana le Naiadi: in prossimità del confine della riviera nord di Pescara con Montesilvano si trova la nuova Piazza intitolata “Le Naiadi”, le ninfe che secondo la mitologia greca abitavano tutte le acque dolci della terra e possedevano facoltà guaritrici e profetiche; erano esseri di sesso femminile, la maggior parte delle quali venivano considerate immortali, mentre alcune erano ritenute mortali però dotate di una vita longeva. IL 7 luglio 2015, sulla fontana al centro della nuova Piazza Le Naiadi è stata posizionata una statua in bronzo “Naiade danzante”. Si tratta di una ninfa in bronzo, che risorge dall’acqua e che si proietta verso il cielo, realizzata dall’artista Alessandro Mangia.

Fontana Venere Giulia Farnese: siamo a San Valentino in Abruzzo Citeriore per ammirare questa opera. Un ampio bacino circolare in pietra funge da supporto per questa fontana monumentale impreziosita da eleganti sculture: fra tutte la statua femminile posta sulla sommità detta Venere di Giulia Farnese, figura appartenente alla nota casata romana che governò il paese di San Valentino nel corso XVII secolo. La fontana, molto probabilmente di origine scozzese, presenta una datazione attribuibile tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del secolo successivo.

Fontane in provincia di Teramo
Fonte della Noce: Fonte della Noce è una fontana storica della città di Teramo. Il sito che l’accoglie si trova in via Fonte della Noce, all’interno dell’area naturale del Parco fluviale del Vezzola. Il luogo è noto e ricordato anche nelle vicende storiche teramane poiché fu visitato dalla regina Giovanna di Trastámara, più nota come Giovanna d’Aragona, principessa della corona d’Aragona e regina consorte, poi vedova, del re Ferdinando I di Napoli.

Fontana dei Due Leoni: La Fontana dei Due Leoni è stata realizzata dallo scultore Pasquale Morganti tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo per celebrare l’ampliamento della rete idrica teramana. Posta a decorazione di un pilastro della loggia del Palazzo Municipale in Piazza Orsini a Teramo, si compone di un gruppo scultoreo di due leoni tra rocce. La simbologia del gruppo scultoreo si lega alla iconografia storica della città: i due leoni, infatti, rappresentano i due fiumi, il Tordino e il Vezzola, che racchiudono Teramo e all’interno dei quali sorse il primo insediamento della città in epoca protostorica.

Fontana degli Amanti: si incontra questa fontana percorrendo la strada che circonda il basamento roccioso della fortezza di Civitella del Tronto ed il bosco che la occupa. Viene costruita poco dopo l’Unità d’Italia, precisamente nel 1863 dal patriota Vincenzo Iannetti, sfruttando le acque che si infiltravano dalla fortezza fin dentro la montagna, riuscendo fuori più in basso. Circola anche una leggenda sulle acque della fontana, infatti si dice che chi beve dalla fontana sarà baciato dalla fortuna.


Classe 1995, nasce a Vasto (CH). Conseguita la laurea in Lettere moderne, si specializza dapprima in Filologia, linguistica e tradizioni letterarie e successivamente in Giornalismo e cultura editoriale. Ha tentato fin da subito di fare della scrittura un lavoro, collaborando con agenzie web e testate locali. Oggi attraverso Visitare Abruzzo racconta la sua regione, per cogliere gli aspetti tipici di una terra autentica e verace.