Il Castello Piccolomini si erge fiero sopra l’intera valle del Fucino e attira ogni giorno centinaia di visitatori. Alcuni ambienti ospitano la Collezione Torlonia e il Museo d’Arte Sacra della Marsica, mentre in alcune sale vi sono collocati gli uffici della Soprintendenza regionale. Siamo nel comune di Celano, nel cuore della Marsica, per ammirare uno dei più prestigiosi esempi di castello residenza della nostra penisola.
Storia del castello
Nato alla fine del sec. XIV come fortezza militare per volontà del conte Pietro Berardi, il castello fu successivamente ampliato dalla nipote Covella o Jacovella da Celano. Venne definitivamente completato e trasformato in palazzo residenziale da Antonio Todeschini Piccolomini, nipote di Papa Pio II, all’indomani dell’investitura a conte nel 1463 da parte del sovrano di Napoli Ferrante d’Aragona.
Altre famiglie nobili si alternarono nel corso dei secoli fino a divenire proprietà demaniale nel 1938. Il fascino del Castello di Celano consiste proprio in questa fusione tra forti elementi medievali e rinascimentali. Le mura di cinta della struttura sono interrotte da cinque torri rotonde ed undici a scudo, mentre un ponte levatoio permette di attraversare un fossato fino ad accedere all’ingresso principale. Il Castello di Celano si presenta a pianta rettangolare con quattro torri quadrate agli angoli arricchite da una merlatura in stile ghibellino. Al centro del cortile interno è ancora visibile un antico pozzo-cisterna.
Museo d’arte sacra
Il Museo è situato nel piano nobile e si articola lungo 12 stanze e varie sezioni: scultura, pittura, oreficeria e paramenti sacri. Di notevole pregio le ante lignee del XII secolo provenienti dalla Chiesa di S. Maria in Cellis di Carsoli e dalla Chiesa di S. Pietro ad Alba Fucens, il trittico di Alba Fucens (XIV sec.), prezioso lavoro di pittura, scultura ed oreficeria, lo splendido dipinto del XV secolo raffigurante “La Vergine”, realizzato da Andrea De Litio, la Croce Orsini, datata 1334 e la stauroteca del XIII secolo come prezioso esempio di arte bizantina.

Collezione Torlonia
La Collezione Torlonia, acquistata dallo Stato nel 1994, conserva 184 oggetti e 344 monete di bronzo romane; tutte le opere in esposizione vennero alla luce nell’area del Fucino durante il prosciugamento del lago nella seconda metà del 1800, ad opera di Alessandro Torlonia. I pezzi più preziosi della Collezione sono senza dubbio la Testa di Afrodite (III-II sec. a. C.), uno dei più raffinati esempi scultorei rinvenuti nel territorio abruzzese ed i rilievi in pietra calcarea (II sec. d.C.), vere e proprie cartoline dell’epoca, raffiguranti uno specchio d’acqua con due gruppi di operai intenti al prosciugamento delle acque e una veduta di città e del suo territorio.

Ad ogni castello la sua Contessa: Jacovella da Celano
Jacovella o Covella era l’ultima dei figli del Conte Nicolò, nacque probabilmente nel 1418 ed a causa della morte, prima del padre, e poi del fratello prematuramente, ereditò tutti i beni di famiglia divenendo una delle poche donne a comando di una contea. Dovette sposarsi per dare stabilità al contado, ma dopo due matrimoni finiti quasi immediatamente, trovò la sua pace matrimoniale con Lionello Acclazamurro nipote di Jacopo Caldora precedente marito. Purtroppo, nel 1458, rimasta di nuovo vedova, si ritrovò a governare da sola la contea di Celano e a crescere i tre figli Ruggero, Pietro ed Isabella.
La Contessa riusciva a districarsi bene nei giochi di potere dell’epoca: poteri amministrati esclusivamente da uomini, di uomini importanti e famiglie potenti. Ebbene, Jacovella non solo riuscì a tenere testa e ad ottenere rispetto e ammirazione da questi, ma addirittura prese fama di essere una valente e coraggiosa condottiera.
Immagine in evidenza: Comune di Celano

Classe 1995, nasce a Vasto (CH). Conseguita la laurea in Lettere moderne, si specializza dapprima in Filologia, linguistica e tradizioni letterarie e successivamente in Giornalismo e cultura editoriale. Ha tentato fin da subito di fare della scrittura un lavoro, collaborando con agenzie web e testate locali. Oggi attraverso Visitare Abruzzo racconta la sua regione, per cogliere gli aspetti tipici di una terra autentica e verace.