Campo Imperatore è uno straordinario altopiano abruzzese conosciuto anche come “Piccolo Tibet” ed è situato alle pendici del maestoso Gran Sasso. Le cime che delimitano e circondano l’altopiano sono tra le più elevate e suggestive dell’Appennino: la Scindarella (m. 2233) e Monte Portella (m. 2385), con i loro spettacolari circhi glaciali; Corno Grande (m. 2912), che domina dall’alto delle sue quattro vette e Monte Aquila (m. 2494), la sua naturale anticima; i dolomitici Brancastello (m. 2385) e Monte Prena (m. 2561) e l’erboso versante meridionale di Monte Camicia (m. 2564). L’altopiano, di origine glaciale e carsico-alluvionale, è situato nel territorio del comune dell’Aquila e comprende gli antichi borghi medievali di Santo Stefano di Sessanio, Rocca Calascio e Castel del Monte.
La storia che si scrisse a Campo Imperatore
Campo Imperatore durante il secondo conflitto mondiale
In questo articolo, però, non vogliamo limitarci a parlare soltanto delle innegabili bellezze di cui dispone questo caratteristico angolo d’Abruzzo, ma desideriamo sottolinearne, seppur in breve, l’importanza storica. Salendo sull’altopiano, non può passare inosservato il vecchio Hotel Campo Imperatore. L’albergo divenne celebre soprattutto nel 1943. In seguito alla caduta del fascismo e al conseguente arresto di Mussolini, questa struttura venne scelta come prigione per l’ex capo del Governo in attesa di consegnarlo alle forze alleate. Realizzato negli anni trenta, seguendo le indicazioni del piemontese Vittorio Bonadè Bottino, il complesso ospitò, dunque, il duce durante la prigionia tra il 28 agosto e il 12 settembre 1943.
Operazione Quercia
Il 12 settembre, invece, con un’azione a sorpresa, alcuni alianti con un centinaio di paracadutisti tedeschi riuscirono ad atterrare nella piana davanti l’albergo e a liberare il prigioniero tra lo stupore e il disorientamento dei soldati italiani che non ostacolarono in alcun modo l’operazione. L’operazione in questione prese il nome di Operazione Quercia (in tedesco Fall Eiche).
Ma se sul rifugio non ci fu praticamente nessuna reazione da parte italiana, ad Assergi invece persero la vita due militari, gli unici che non si sottrassero al loro dovere in quella circostanza. Il primo fu la guardia campestre Pasqualino Vitocco, che aveva cercato di avvisare i carabinieri della presenza della colonna tedesca e venne ucciso con una raffica di mitragliatrice dopo che gli era stato intimato l’alt. Morirà il giorno dopo all’Ospedale Civile dell’Aquila. La seconda vittima fu il carabiniere Giovanni Natale che, di guardia nella stazione intermedia della funivia, visti arrivare dei soldati tedeschi, aveva tentato una reazione ma era stato colpito a morte.
Campo Imperatore oggi
Campo Imperatore oggi è una meta turistica estremamente gettonata. Durante la stagione più fredda è la meta ideale per gli amanti degli sport invernali. A neve sciolta, invece, numerosi sono i percorsi di trekking immersi in caratteristiche praterie verdeggianti e perfettamente segnalati. La località è particolarmente apprezzata persino da chi ama fare turismo su due ruote, che sia in moto o in bicicletta, ma anche da chi opta per una rilassante passeggiata a cavallo. Per di più, gli appassionati di astronomia potranno divertirsi ad ammirare gli incredibili cieli stellati presso l’Osservatorio Astronomico posto a 2.200 metri di altitudine.
Immagine in evidenza: fonte FAI
Classe 1995, nasce a Vasto (CH). Conseguita la laurea in Lettere moderne, si specializza dapprima in Filologia, linguistica e tradizioni letterarie e successivamente in Giornalismo e cultura editoriale. Ha tentato fin da subito di fare della scrittura un lavoro, collaborando con agenzie web e testate locali. Oggi attraverso Visitare Abruzzo racconta la sua regione, per cogliere gli aspetti tipici di una terra autentica e verace.