L’Italia è un Paese meraviglioso da visitare, non passa occasione in cui questa enorme ricchezza ci venga ricordata; eppure altrettanto spesso ignoriamo che la vera grande ricchezza è quella nascosta e meno nota, non solo ai turisti.
Le città fantasma
Prendete un baule, magari di quelli che si trovano nelle soffitte delle vecchie case dei nonni, oppure immaginate di aver accesso a un forziere superstite di qualche naufragio; lo percepirete pieno se accanto agli oggetti più voluminosi e alle monete più grandi, ci sono tantissimi oggetti e monete meno vistose ma altrettanto preziose. Consideriamo l’Italia questo grande baule o forziere, dove all’interno troviamo le grandi ricchezze paesaggistiche e architettoniche (le Alpi, il Colosseo, il Golfo di Napoli, la Costiera Amalfitana, il Gran Sasso, eccetera) e accanto ad esse tante località e bellezze sconosciute ai più ma che meritano altrettanto di essere visitate. Tra queste vanno considerate anche le cosiddette città fantasma di cui anche l’Abruzzo ne possiede più di qualcuna.
Sono considerate come città fantasma tutte quelle località oggi abbandonate e che un tempo erano abitate e in alcuni casi anche strategicamente importanti. Le cause che hanno portato all’abbandono possono essere diverse, sia per ragioni naturali (calamità, disastri, eccetera) o anche per l’evoluzione sociale e storica di quelle zone. Gli edifici sono ormai abbandonati e in rovina e molto spesso è possibile raggiungere queste località solamente a piedi, ma il viaggio vale sicuramente la “fatica” della scarpinata.
Il Borgo di Laturo
Tra le città fantasma in Abruzzo meritevoli di attenzioni troviamo il Borgo di Laturo. Esso è situato in provincia di Teramo ed è una frazione del comune di Valle Castellana. Il nome Lu Lature, nel dialetto stretto di Teramo, sta a significare ‘area ascolana’. Come anticipato non è possibile raggiungere il Borgo di Laturo a piedi in quanto la vegetazione ha avuto la meglio sulla mulattiera. Il Borgo Abbandonato di Laturo è stato abitato fino alla metà del secolo scorso da circa duecento persone, suddivise in circa cinquanta famiglie.
Il Borgo di Laturo è stato uno dei centri più importanti dei Monti della Laga nel quale vivevano pastori e persone che si occupavano di produrre e lavorare la legna. Dalla fine del secondo dopoguerra le famiglie ancora presenti hanno piano piano cominciato a lasciare il borgo, in quanto le difficoltà dovute all’assenza di una strada carrabile e tutti i disagi relativi ad uno stile di vita estremamente isolato hanno avuto la meglio.
Cosa vedere
L’emigrazione “di massa” che ha caratterizzato il Borgo di Laturo ha permesso di mantenere intatte le costruzioni, donando un aspetto non poco rilevante a questa località. A Laturo è possibile trovare costruzioni in pietra forata, elemento tipico dell’architettura locale, e con muri a secco, realizzati in questo modo per ridurre la pendenza dei terreni e consentire le coltivazioni.
A conferma dell’importanza e dell’interesse per questa località è stata costituita un’associazione, Amici di Laturo, dedita al recupero del Borgo Abbandonato per salvare le costruzioni presenti, far ripopolare le terre presenti e creare una realtà utile per un “turismo rurale intelligente”.
Qui quello che non manca è il silenzio, la pace e la tranquillità, anche visiva, nella quale immergersi per riconciliarsi con sé stessi.
Come arrivare
Per visitare il Borgo Abbandonato di Laturo è possibile utilizzare la SP 48 e poi la SP49 per proseguire in direzione di Ascoli Piceno. Dopo aver svoltato in direzione Olmeto si trova la prima frazione e una volta raggiunto Valzo bisogna proseguire a piedi per circa 45 minuti.
Sono nato nel maggio del 1986 in provincia di Roma. Laureato in Lettere, amante della lettura, della scrittura e di tutto ciò che la lettura e la scrittura possono significare nel mondo del web. Sono attivo sui maggiori social network.